Il giro del Sassolungo
è un percorso molto semplice tecnicamente, ma che ha il pregio di svelare
continuamente paesaggi sempre diversi, panorami mozzafiato e vedute di
largo respiro. Lo si capisce sin dall’inizio, quando, provenendo da
Canazei e superata la Val d’Antermont, dopo aver costeggiato le gialle
pareti del Sella, cominciano a contrapporsi ad esse, le linee della
stupenda montagna.. Allorché il Passo Sella si va aprendo, la maestosità
del Sassolungo si manifesta in tutta la sua interezza.
Rispetto alla settimana precedente, quando le temperature erano quasi
primaverili, il clima si è fatto decisamente invernale, e alle 9.00 del
mattino la temperatura è di –11 C° e, a folate, il vento è veramente pungente.
Decidiamo di effettuare l’itinerario in senso orario.
Alle 9.20 transitiamo davanti al rif. Valentini, quindi, comodamente su
strada sterrata, raggiungiamo il rif. Salei e il rif. Friedrich
August.
Adesso il sentiero traversa le morbide pieghe pascolive
che, come il drappeggio di un tessuto, vanno a morire in fondo alla
Val Duron: verso est biancheggia il ghiacciaio della Marmolada, a sud,
oltre la valle, s’impone il gruppo del Catinaccio e del Catinaccio d’Antermoia,
mentre verso ovest svettano i Denti di Terrarossa.
Lasciato il rif. Pertini, bisogna superare qualche risalto roccioso, prima
di raggiungere il rif. Sassopiatto, ubicato al Giogo di Fassa: non si può
che rimanere rapiti dal panorama offerto dal vastissimo altopiano
dell’Alpe di Siusi, che, disteso come come un plaid per una scampagnata
di giganti, ci accompagnerà lungo tutto l’attraversamento del lato
occidentale del gruppo del Sassolungo.
Dai 2300 mt del passo si scende ai 2100 mt del Piz Uridl e, quindi, ai
1960 mt circa nei pressi del Plan da Cunfin, per poi ricominciare a salire
verso il canalone del Dantersasc posto proprio nel cuore del gruppo, tra
il Sassolungo propriamente detto e il Sassopiatto, dove si trova il rif.
Vicenza a quota 2253mt.
Continuiamo a rimontare le pendici nord-occidentali del Sassolungo
fino al Piz Ciaulonch, 2114 mt, da dove, verso est, ci appare nuovamente
il Sella illuminato dal sole, mentre a nord-est
le Odle e i Cir ci impressionano mentre digradano verso il Passo
Gardena. Scattiamo
un’ultima foto verso l’Alpe di Siusi e lo Scilliar
che ne chiude la quinta, per poi tuffarci nella grande frana, sotto la
parete nord, incuranti di un cartello che invita a non percorrere il
sentiero perché cancellato dallo smottamento: così, senza perdere quota,
traversiamo proprio sotto la parete settentrionale. Lungo il percorso
passiamo vicini ad alcune rientranze nella roccia, adornate da suggestive
stalattiti di ghiaccio, e, verso le ore 13.00 giungiamo al rif. Comici
dove registriamo la temperatura massima di tutta la giornata: -6 C°!;
approfittiamo subito del “momento afoso” per consumare il nostro
pranzo. 
Ripresa la marcia quasi subito, c’incamminiamo attraverso i pascoli che
tra circa un mese saranno invasi dagli sciatori, per poi addentrarci tra
l’intrico di rocce denominato “Città dei sassi”: è un posto magico
questa specie di labirinto, dove vien voglia di fermarsi, perché si ha
l’impressione che ogni albero nasconda un folletto e ci si aspetta che,
da un momento
all’altro, da ogni buco , da ogni anfratto possa uscire un
nano. Ne usciamo riluttanti. I pascoli del Passo Sella ci attendono
aperti, solari: il Sella con la sua Locomotiva sembra un’onda che smorza
il suo impeto, disfacendosi, quando arriva alla spiaggia.
Raggiungiamo l’auto alle 14.30 e… ci verrebbe voglia di ricominciare
il giro. |